Guadagnare Jackpot

Le diverse normative nel mondo sul gioco d’azzardo

Il rapporto tra gioco d’azzardo e legislatore è sempre stato controverso. Se da una parte è dovere di uno Stato contrastare forme di dipendenza dal gioco e prevenire comportamenti che possano ledere gli interessi economici dei giocatori, soprattutto se minori o con una minorata capacità di autocontrollo, dall’altra si deve prendere atto che è diritto di ogni persona trascorrere il tempo e spendere il denaro a proprio piacimento. E poi, diciamola tutta, essendo il gioco un’attività posta sotto il controllo unico del governo che ne ha il monopolio, le entrate nelle casse dello Stato provenienti dalle scommesse sono estremamente cospicue.

È interesse del legislatore di ogni Stato quindi trovare un compromesso tra queste due istanze. E ogni Stato ha adottato una normativa specifica, soprattutto per quanto riguarda il gioco online, perché è proprio il mondo del virtuale quello più difficile da controllare ma che, allo stesso tempo, necessita di un costante monitoraggio.

Come si sono comportati i vari Paesi nel mondo nell’affrontare il gioco online?

Il gioco online nel mondo: semaforo rosso o verde?

In Italia il gioco d’azzardo virtuale è divenuto legale nel 2011, un po’ in ritardo rispetto ad altri Paesi, anche se non tutti.

La Svizzera, con nostro stupore, ha legalizzato i casinò online solo in tempi ancora più recenti: il Paese con ben 21 casinò terrestri ha fatto un po’di fatica ad aprire le sue porte alla versione virtuale del gioco. Considerando l’elevata percentuale di giocatori elvetici, anche il governo di Berna ha accettato di scendere a compromessi, consentendo nel 2017 il gioco in forma virtuale. Ma a una condizione, stringente: l’offerta deve essere solo “made in CH”. In Svizzera, si sa, amano l’origine locale, per cui i giocatori degli altri Paesi possono giocare nei casinò virtuali svizzeri, ma i giocatori svizzeri non possono sfidare la sorte nei casinò online stranieri.

Un Paese molto restrittivo sul gioco d’azzardo sono gli Stati Uniti che, tra l’altro ha adottato una normativa molto frammentata e poco chiara: ogni Stato infatti ha le sue leggi. Il 72% degli operatori che chiede di ottenere la licenza non la ottiene, mentre il restante più fortunato ha uno margine di operatività molto ristretto: solo 3 Stati infatti ammettono il gioco online. E il resto? Si tratta delle cd “zone grigie”, quelle che non sono regolamentate e in cui vige un po’ di confusione.

Un altro Paese molto restrittivo sul gioco d’azzardo è quello degli Emirati Arabi: è vietata infatti alcuna forma di gioco, sia online che terrestre. Ed è meglio rispettare le leggi emiratine: la pena altrimenti può essere addirittura il carcere! Allo stesso modo è vietato in Giappone, nella Corea del Nord e nel Brunei.

Qual è secondo te lo Stato più permissivo in fatto di gioco online? Forse non te l’aspettavi, ma si tratta dell’Islanda. Oltre ad avere una normativa che consente il gioco virtuale, solo il 7% degli operatori che richiede l’autorizzazione non viene ammesso.

È proprio vero il vecchio detto: nel gioco, come in qualunque altro aspetto della vita, “Paese che vai, usanze che trovi!”.

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